Gli “sceriffi” dei bus colpiscono ancora: quattro studentesse pagano il biglietto ma vengono multate

(wn24)-Senigallia(AN) –  L’opinione pubblica e gli utenti in particolare, (per le verità il problema esiste anche in Abruzzo ndr) oramai ammettono , senza ombra di dubbio, che per risanare i bilanci delle aziende di trasporto pubblico ( come in Abruzzo ndr), non è sufficiente che vengono promossi ex autisti, a “sceriffi” , quando è arcinoto che gli stessi non si muovono ad elevare multe nel “Far West”, ma in un contesto sociale difficile,  con figli (studenti la maggior parte) ed extracomunitari, dove gli approcci devono essere “morbidi”,  senza applicare la ” legge della mannaia”  o atteggiarsi, appunto , a sceriffi  o, addirittura, a “naziskin” in salsa di pomodoro locale. La storia di  quattro ragazzine, diventa il simbolo delle esasperazioni sociali in corso: sanzionate per non aver fatto il biglietto sull’autobus, ma il Giudice di Pace annulla le multe. 

L’azienda, la Atma, non ci sta e ha proposto appello alla sentenza. Lo scorso 30 giugno dopo l’esame di terza media le giovani, di età compresa tra i 13 e i 14 anni, hanno preso per la prima volta l’autobus a Corinaldo per dirigersi a Senigallia da sole, senza i genitori. Sono salite con i soldi in mano e si sono messe in coda per fare il biglietto. Poco prima che il mezzo ripartisse l’autista ha invitato tutti a sedersi, comprese loro, dicendo che avrebbero potuto fare più tardi il ticket. 
 
Sono rimaste sedute con i soldi in mano finché sono saliti due controllori. Uno ha mostrato come si faceva il biglietto, l’altro ha provveduto a sanzionarle. Una multa da 56,65 euro ciascuna. Arrivate a casa hanno raccontato ai genitori la disavventura anche un po’ rattristate per il fatto di non essere riuscite a cavarsela da sole. Insomma la prima uscita autonoma era andata male. I genitori hanno deciso di fare ricorso perché alle fine il biglietto lo avevano pagato, quindi perché sanzionarle? Insomma se le multe sono state emesse per la mancanza del biglietto, che però è stato fatto, non avevano più motivo di essere state fatte. Veniva meno la loro legittimità e su questo aspetto si è trovato d’accordo il Giudice di Pace che ha annullato i quattro verbali. Non avevano mai fatto prima un biglietto perché fino a quel momento avevano provveduto per loro i genitori. Oltretutto era stato lo stesso autista prima a farle sedere, dicendo che poi lo avrebbero potuto fare, e il primo controllore, per mostrare loro come si faceva, ha fatto vedere come inserire i soldi e dove schiacciare il pulsante per attendere l’erogazione del biglietto. Perché poi multarle? Non lo hanno capito né loro e né le famiglie. Avevano infatti sanato subito la situazione, dando al primo controllore i soldi precisi che già tutte avevano preparato. Non sembrava esserci l’intenzione di scroccare la corsa e chi le ha aiutate a fare il ticket lo aveva ben compreso. Intransigente il secondo controllore.

La Atma trasporti che gestisce le corse extraurbane ha presentato ricorso al Tribunale di Ancona, dove sono già state fissate le quattro udienze per ciascun caso. La prima il 17 gennaio, due sono in programma il 24 gennaio e la quarta il 21 marzo. Non avevano fatto il biglietto e andavano sanzionate per l’azienda. Però nel frattempo lo avevano acquistato o meglio il controllore lo aveva fatto per loro, che gli avevano dato i soldi, per fargli vedere come avrebbero dovuto fare la volta successiva. Hanno sbagliato, recuperato l’errore e chiesto scusa dimostrandosi impacciate ma per l’azienda non basta. Andavano sanzionate e quindi la sentenza è stata impugnata e adesso un altro giudice dovrà rivalutare il caso.

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