Arrestato con due tonnellate di droga: ora diventa consigliere comunale

Arrestato con due tonnellate di droga: ora diventa consigliere comunale

(wn24)-Recanati(MC) – La classe politica sempre in fibrillazione e sempre per motivi che continuano ad allontanarla dai problemi reali dei cittadini. La storia del geometra Andrea Reccia, arrestato qualche settimana fa nell’ambito dell’operazione della Finanza che ha portato al sequestro di 2.3 tonnellate di droga, è un esempio che racchiude tutta la “tristezza” in cui una nobile scienza sia caduta sempre più in basso. Il professionista, infatti, legalmente e con voto unanime di maggioranza e opposizione, ora è diventato un consigliere comunale di Recanati in rappresentanza di Forza Italia che lo aveva avuto come capolista.

 Le porte del consiglio comunale al geometra Andrea Reccia sono state aperte per la necessità di una surroga. Il Consiglio era stato convocato per le ore 21.30 e non si è sgarrato di un minuto: tutti presenti e immediata trattazione del primo punto all’ordine del giorno.

La nomina del consigliere comunale di Forza Italia si è avuta per effetto delle dimissioni di Galgano e della non accettazione della nomina da parte del primo dei non eletti Paciotti. Un atto dovuto quello del Consiglio: la procedura non prevede nessun’altra possibilità se non quella del voto dopo l’accertamento dei requisiti di eleggibilità che Reccia ha non avendo avuto sentenze irrevocabili di condanna. Ora dovranno andare a chiedere ad Andrea Reccia se vuole o meno entrare in Consiglio comunale.

Operazione non semplicissima visto che l’ex capolista di Forza Italia si trova in carcere da qualche tempo appunto per effetto del blitz della Finanza che ha portato al sequestro di due tonnellate di droga. Scenario imbarazzante. Difficile che Reccia rifiuti l’ingresso in Consiglio e dunque il Comune (e Forza Italia) si troverebbe ad essere rappresentato da una persona per così dire ingombrante. Quello che invece è possibile accada è che la Prefettura disponga la sospensione dalla carica per 18 mesi in presenza di gravi indizi, cosa contemplata dalla legge Severino. 

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