Tragedia ciclismo: centinaia nella camera ardente allestita per Michele Scarponi

Tragedia ciclismo: centinaia nella camera ardente allestita per Michele Scarponi

(wn24)-Filottrano(AN) – Un cordone quasi interminabile quello che si sta snodando nella camera ardente allestita nel Palasport di Filottrano(AN), dopo la tragica morte del campione di ciclismo, Michele Scarponi. 

 Commosso e compatto l’omaggio del mondo sportivo, con i vecchi compagni di squadra e il ds della Lampre-Merida Orlando Maini, team al quale ‘Scarpa’ era approdato nel 2011. Anche la mamma del ‘Pirata’ Marco Pantani ha fatto visita con il marito alla camera ardente. Tonina Pantani si è soffermata a parlare con i genitori del campione marchigiano. Tra i tantissimi che hanno voluto dare l’ultimo saluto all’Aquila anche l’ex ciclista professionista Andrea Tonti, marchigiano come Scarponi. In mattinata sono entrati per pochi minuti i gemellini del campione, Giacomo e Tommaso, che indossavano le magliette rosa del Tour of the Alps. I funerali questo pomeriggio, alle 15,30, nel campo sportivo di Filottrano. Saranno celebrati dall’arcivescovo di Ancona-Osimo card. Edoardo Menichelli.
 
Era nato a Jesi, altra terra di campioni, anche se di diversa specialità, ma la vita l’aveva trascorsa a Filottrano, un comune di neppure 10 mila abitanti dove, quando non era impegnato nelle gare fuori casa, si allenava con scrupolo ogni giorno in sella alla bicicletta, macinando chilometri su e giù per le colline a lui care. Ed è qui che si è chiusa sabato mattina la parabola di Michele Scarponi, volto sorridente del ciclismo italiano, falciato da un furgone a pochi passi da casa. Il corridore marchigiano, ribattezzato l’Aquila di Filottrano, aveva da poco iniziato il proprio allenamento quando, poco dopo le 8, a un’intersezione tra via dell’Industria e via Schiavoni, si è scontrato con un autocarro Fiat ‘Iveco’, condotto da un 57enne del posto. Sembra che vittima e investitore si conoscessero, come è facile in una comunità piccola come quella filottranese: Scarponi percorreva la strada in discesa, il furgone stava svoltando a sinistra per immettersi sull’altra strada. Secondo i carabinieri, l’autista dell’Iveco non avrebbe dato la precedenza. L’uomo, che è indagato per omicidio stradale, avrebbe raccontato ai militari di non avere visto Scarponi, perché in quel momento aveva il sole negli occhi. Il ciclista si è schiantato sul parabrezza del mezzo, lato destro, dove è visibile una grossa ‘ragnatela’ prodotta dall’impatto del corpo..

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