Calcio a 5.La prima volta di Leandro Liviero in serie A:” Grazie Acqua&sapone, sarà un’esperienza unica”

(wn24)-CittàSant’Angelo(PE) – Si chiama Leandro e vestirà la maglia numero 7 nerazzurra. Ma non è Cuzzolino. E’ Liviero, il ’99 entrato in pianta stabile nel roster di Bellarte. L’argentino appena volato in Spagna è suo cognato, ma soprattutto è da sempre il suo idolo, per questo lo ha omaggiato ereditando la sua maglia.

Leandro Liviero, fisico possente e grande tecnica, inizia la sua vita sportiva da terzino sinistro nelle giovanili del Poggio degli ulivi. A 14 anni lascia il calcio e passa al futsal: “L’ho fatto per cambiare e capire se poteva piacermi, da allora non l’ho più lasciato”, racconta il laterale pescarese. Due campionati Allievi con il Montesilvano, poi uno Juniores e Under 21 con il Pescara e, l’anno scorso, la stagione da protagonista con l’Under 19 dell’AcquaeSapone Unigross: vittoria del girone e la soddisfazione del debutto in serie A, lo scorso aprile, contro la Lazio.
Inizia la seconda settimana di lavoro con la prima squadra: “Sto vivendo una bella esperienza – dice Liviero – . Dopo la prima settimana iniziano a vedersi dei miglioramenti. Ci sono tante cose da apprendere e serve ancora tanto lavoro. E’ un’esperienza totalmente nuova: allenarsi in prima squadra è entrare in un altro mondo, i ritmi di allenamento sono molto più complicati rispetto all’Under”.
Grinta e fame per dimostrare di valere il posto tra i big: “Penso e spero di poterci stare perché credo che, con il lavoro duro, si possa ottenere tutto. Mi diverto molto con Bellarte, anche se non è facile. Devo migliorare molto. I compagni? Li conosco quasi tutti, molti sono quelli dell’anno scorso. Ambiente fantastico in cui potrò davvero imparare tanto”.
Trenta giornate di serie A e gli altri impegni ufficiali in calendario: Liviero spera di entrare nelle rotazioni. “L’anno scorso ho ricevuto tante convocazioni, poi ho fatto l’esordio contro la Lazio. Il primo obiettivo adesso è migliorare questo dato e conquistare qualche spazio in più. Non vedo l’ora di poter giocare in una partita ufficiale. Tra le tante giornate di campionato e la Coppa della Divisione spero di ritagliarmi degli spazi in mezzo a questi campioni. La maglia numero 7? L’ho ereditata da mio cognato: mi ha fatto i complimenti per essere entrato in prima squadra ed era felicissimo che io avessi preso la sua numero sette”.
 

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