Roseto. Interrogazione in Commissione finanze. TERCAS di Campo a Mare, Angelini:” Corsa contro il tempo per evitare la chiusura”

(wn24)-Roseto – E’ corsa contro il tempo per salvare la filiale della Banca Popolare di Bari (ex Tercas) di Campo a Mare di Roseto. Il coordinatore comunale di Italia Viva, Marco Angelini, alla vigilia della chiusura dello sportello annunciata per venerdì 11 di dicembre comunica che proprio oggi i parlamentari di Italia Viva Camillo D’Alessandro e Massimo Ungaro hanno depositato in Commissione Finanze l’interrogazione a risposta immediata per impedire il taglio di un servizio che costituisce punto di riferimento della frazione con 1400 conti correnti, 30 milioni di raccolta, 18 milioni di impieghi.
 

“Il piano industriale della Banca popolare dibari – si legge nell’interrogazione – varato precedentemente alla nomina del nuovo consiglio di amministrazione, appare non ispirato ad una verifica puntuale del rapporto tra raccolta sul territorio e chiusura degli sportelli. A partire dall’11dicembre la filiale della Banca Popolare di Bari di Piazza Aldo Moro (Campo a Mare) verrà soppressa ed accorpata con la filiale di Roseto centro. Stiamo parlando di un Comune di 58 chilometri quadrati e la presenza di due sportelli appare necessaria per coprire l’intera popolazione. 
Si chiede dunque al presidente del Cda Francesco De Gennaro e alla Commissione di scongiurare la chiusura dello sportello di Roseto degli Abruzzi e più in generale ad una sospensione del piano industriale in modo da consentire al nuovo consiglio di amministrazione una verifica puntuale ed apportare eventuali modifiche”.

“Come Italia Viva – dichiara Angelini – abbiamo fatto tutto il possibile insieme a Tommaso Ginoble per raccogliere il grido d’allarme lanciato dal consigliere Nicola di Marco per impedire uno scippo che per ragioni politiche si è evitato in altri territori. 

Ci siamo uniti alla coralità del consiglio comunale di Roseto che ha votato una risoluzione in tal senso e oggi ne facciamo una battaglia parlamentare. Auspichiamo che alla vigilia di questa scadenza, le istituzioni possano essere sensibili alla richiesta di aiuto di un territorio popoloso che non chiede un favore, ma solo la revisione di una scelta che appare illogica anche sotto il profilo dell’economicità”.

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